L’Arco di Augusto si staglia in un cielo terso con nuvole che corrono veloci questa mattina a Susa. Rispetto alla giornata di ieri, molto calda, questa mattina un piacevole vento leggero accoglie gli atleti alla partenza della gara maschile del 32mo Challenge Stellina. Le donne partono invece da località Braida, poco più su. L’arrivo è per tutti a Costa Rossa, al termine di un percorso molto temuto dagli atleti perché lungo e in sola salita. Partenza alle 9.00 per la gara femminile, 15 minuti dopo via a quella maschile. Tutti con la mascherina per i primi 500 metri di questo campionato italiano in prova unica, con le caselle per gli atleti tracciate sull’asfalto alla partenza in modo da rispettare le distanze. Dopo circa un’ora e un quarto di gara ecco che i titoli italiani assoluti 2020 vanno a Gaia Colli (Atl. Valle Brembana), prima anche nella classifica u23, e Cesare Maestri (Atl. Valli Bergamasche Leffe), che bissa il titolo del 2019, con Daniel Pattis (ASD Suedtirol Team Club) primo tra gli u23. A concludere la festa tricolore, a Costa Rossa, la commemorazione della battaglia partigiana delle Grange Sevine che il 26 agoato 1944 vide la brigata guidata da Aldo Laghi, alias Giulio Bolaffi, trionfare sui nazifascisti.
DONNE. Il pronostico della vigilia dava tra le favorite Elisa Sortini (Atl. Alta Valtellina) ed è proprio l’atleta lombarda a partire forte, tentando di allungare. Alle sue spalle sale bene Gaia Colli (Atl. Valle Brembana), che prima di metà percorso riprende l’avversaria e allunga, transitando al punto di rilevamento a Chiamberlando con oltre 20 secondi di vantaggio. Sale bene anche Alessia Scaini (Atl. Saluzzo): una gara costante quella della piemontese, in rimonta continua; a Chiamberlando ha 40 secondi di svantaggio dalla testa della corsa e 20 dalla Sortini. Nel tratto finale Colli prosegue con la sua andatura e taglia il traguardo in 1h14:16 con un minuto di vantaggio esatto sulla seconda classificata, una Scaini in grande spolvero che ha ripreso e staccato la Sortini che forse paga la partenza troppo forte e chiude al terzo posto. Ai piedi del podio Francesca Ghelfi (Pod. Valle Varaita) e una pimpante Valeria Roffino (Fiamme Azzurre) il cui ritorno alla corsa in montagna dopo un lungo periodo è davvero positivo. La classifica del campionato italiano prosegue con la specialista dello sci alpinismo Maria Dimitra Theocharis (US Aldo Moro), Elisa Desco (Atl. Alta Valtellina), altra favorita della vigilia, e Alice Gaggi (La Recastello Radici Group). A seguire le portacolori dell’Atl. Saluzzo Arianna Dentis e Lorenza Beccaria, e in undicesima piazza l’azzurra della maratona Catherine Bertone (Atl. Sandro Calvesi).
UOMINI. Vanno subito via in tre: Cesare Maestri (Atl. Valli Bergamasche Leffe), Francesco Puppi (Atl. Valle Brembana) e il francese Sylvain Cachard. Sono i favoriti della vigilia, si pensava ad una partenza veloce e così è stata. Per Puppi è una giornata no però e dopo poco inizia a perdere metri. Maestri e Cachard salgono con un buon ritmo. Al primo rilevamento sono nettamente al comando, seguiti da un’altra coppia formata da Martin Dematteis ed Henri Aymonod, compagni di club alla Sportification.
Cesare Maestri. “E’ andata benissimo, devo essere sincero, questa volta davvero non me l’aspettavo di vincere perché questa gara non è mai andata bene, l’avevo già fatta due volte. Al Fletta Trail, ho preso una bella lezione: mi aspettavo di andare forte ma sapevo di non essermi allenato molto bene quest’anno ed ero poco motivato e così sono saltato. Mi è servito per svegliarmi però. Ho lavorato bene due settimane, poi mi sono rilassato una settimana al mare. Qui sono arrivato ieri ed ero deciso a giocare le mie carte. Sapevo di dover tener d’occhio Puppi e Cachard e infatti siamo andati avanti subito noi tre insieme. Poi Francesco è andato in crisi, io sono andato avanti con Sylvain fino a metà gara, fino a quando sono riuscito a staccarlo. Sono contento di essere riuscito a bissare il titolo dello scorso anno, una bella doppietta. Per i prossimi appuntamenti io ci sono, vediamo cosa succederà nel calendario internazionale.”
Henri Aymonod. “Ho cercato di giocare le mie carte, sapevo di dover partire controllato. Mi sono sentito bene anche sotto nella parte bassa, quindi ho pensato fosse inutile trattenersi e sono partito. Ho cercato di salire con il mio ritmo e le mie sensazioni, poi Martin ha fatto una bella gara di rimonta. Siamo saliti insieme e ci siamo aiutati molto, poi nel piano finale mi sono accorto che era più agile di me, e giustamente ha allungato. Davanti Cesare e Sylvain hanno tenuto davvero un bel ritmo, non li abbiamo quasi mai visti. Sono contento così, ora ci prepariamo per i prossimi appuntamenti”.
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