
Henry Aymonod (foto Damiano Benedetto)
Si ritorna alle origini. E lo si fa in grande. Questo il leit motiv dell’edizione numero 34 del Challenge Stellina di domenica 28 agosto, appuntamento classico del panorama della corsa in montagna, che torna ad essere Trofeo per le Nazioni. L’ultima volta fu nel 2006, poi la formula venne abbandonata, fino ad oggi appunto. L’edizione del 2022 vuole essere la prima di un nuovo ciclo, con l’intenzione di riproporre il Trofeo anche per gli anni a venire. Il Challenge Stellina nasce per ricordare la battaglia delle Grange Sevine del 26 agosto 1944, al termine della quale i partigiani guidati dal comandante Aldo Laghi, alias Giulio Bolaffi, ebbero la meglio dei tedeschi nazisti. L’idea di farne un Trofeo per Nazioni nacque per la suggestiva iniziativa di riportare sugli stessi sentieri, ora di pace e di sport, le nazioni che allora si confrontarono nel conflitto. Livio Berruti, campione olimpico di Roma 1960 e presidente del Comitato Organizzatore, insieme a Paolo Germanetto, presidente dell’Atl. Susa Adriano Aschieris organizzatrice dell’evento non hanno dubbi: “Vista l’attuale situazione internazionale e il momento storico, siamo convinti che l’iniziativa possa assumere un significato ancora più forte e importante, che va oltre i confini di un semplice gesto sportivo”.
Volendo azzardare un pronostico per la gara di Susa, i favori della vigilia sembrano essere per Inghilterra e Stati Uniti, con l’Italia che non starà certo a guardare; tra le azzurre ci sarà anche Camilla Magliano (Pod. Torino), che qui vinse nel 2017, insieme a Maddalena Somà (Atl. Roata Chiusani), specialista dello sci di fondo al suo debutto nella nazionale assoluta, e a Gloria Giudici (Freezone), nona agli Europei nella prova di only up.

Andrea Rostan (foto Damiano Benedetto)
In campo maschile, detto della presenza dell’americano Joe Gray, vanno citati l’inglese Chris Richards, terzo al Fletta Trail di Malonno, e il francese Julien Rancon, campione del mondo del Trail nel 2019; senza dimenticare il team sloveno, fresco vincitore della 59esima edizione della Staffetta Tre Rifugi a Collina di Forni Avoltri, con capitano Timotej Becan. Ma è proprio al maschile che l’Italia gioca le sue carte migliori e può ambire ad un risultato di prestigio. La squadra azzurra può infatti contare su Henri Aymonod (U.S. Malonno), vincitore dello Stellina dello scorso anno nonché campione del mondo di corsa in montagna in carica, al rientro dopo alcuni infortuni e strascichi derivanti dal COVID. Ma anche sulla stella nascente della corsa in montagna piemontese Andrea Rostan (Atl. Saluzzo), vincitore del Piz Tri Vertical, dopo il quale ha patito un piccolo infortunio, e dell’ultima prova (di sola salita) del campionato italiano a Premana, Daniel Pattis (ASD Suedtirol Team Club), il più talentuoso tra i giovani azzurri degli ultimi anni, senza dimentica Alex Baldaccini (G.S. Orobie) che vinse la stellina nel 2017 e nel 2015. Sembra tuttavia difficile l’attacco al primato del percorso, ancora nelle mani del plurivincitore dello Stellina Jonatan Wyatt con 1h14:37 (2004).

Commemorazione della Battaglia delle Grange Sevine a Costa Rossa (foto Damiano Benedetto)