XXXV^ Challenge Stellina
27 AGOSTO 2023
Accoglienza
Ufficio del Turismo di Susa
C.so Inghilterra 39, 10059 Susa (To) I
Tel. +39.0122.622447
Mail: info.susa@turismotorino.org
Web: www.turismotorino.org – www.visitasusa.it
Orari di apertura:
- fino al 30 giugno dal martedì al venerdì e la domenica ore 9.00 – 13.00 sabato 9.00 – 12.00 / 15.00 – 18.00
- luglio ed agosto aperto tutti i giorni 9.00 – 12.00 / 15.00 – 18.00
Prenotazioni alberghiere:
Susa
Situata alla convergenza delle due strade che portano ai passi alpini del Moncenisio e del Monginevro, Susa da sempre è luogo strategico di accesso alla Valle di Susa.
Si ritrovano in città le testimonianze dei transiti dei Romani, della famiglia Savoia, dei pellegrini e dei mercanti che percorrevano la Via Francigena.
Al periodo romano risalgono i monumenti più importanti del parco archeologico: l’Arco di Augusto (9-8 A.c.), le Terme Graziane (IV sec d.C), la Porta Savoia (III-IV sec d.C), l’Anfiteatro (II d.C).
Con il matrimonio della contessa Adelaide di Susa con Oddone di Savoia (XI sec.), Susa emerge per importanza tra i possedimenti della famiglia Savoia, vi si stabiliscono nobili famiglie sabaude e la città diventa un importante centro commerciale Ad Adelaide è intitolato il castello che ancora oggi domina dall’alto della collina il centro storico medievale, a lei sono dedicati un dolce tipico ed il Torneo storico dei Borghi, che si svolge ogni anno nel mese di luglio.
Le chiese testimoniano le numerose presenze religiose in città.
La Cattedrale di San Giusto (XI sec) è affiancata da un imponente campanile romanico, la chiesa di San Francesco ( XIII sec) fu convento e racchiude due chiostri nascosti.
Annesso alla chiesa del Ponte, il Museo Diocesano di Arte Sacra, di recente riallestimento, espone opere d’arte datate tra il VI ed il XIX secolo, appartenenti al Tesoro della Cattedrale di San Giusto ed a varie parrocchie della diocesi.
Mompantero
Mompantero (Moumpantìa in franco-provenzale) è un comune della Valle di Susa di 670 abitanti che, con i suoi 30,10 km2 adagiati ai piedi del monte Rocciamelone, risulta essere uno dei comuni più estesi della Valle.
L’agglomerato si compone di numerose frazioni: San Giuseppe, Marzano, Trinità e Pietrastretta, Urbiano e Seghino. Comprende inoltre trenta borgate montane (come Tour, Trucco, Chiamberlando, Cugno e la Braida) dotate di un meraviglioso paesaggio alpino, quello della conca del Rocciamelone,
La presenza sul territorio di incisioni rupestri e di graffiti, rinvenute lungo la strada carrozzabile che conduce al Rocciamelone, dai 718 metri della Chiesa della Madonna dell’Ecova, ai 1.275 metri di Chiamberlando, testimoniano con certezza l’insediamento sul territorio di antiche popolazioni pre-romane, quasi sicuramente di ceppo celtico.
Sul territorio sono presenti molti siti storici, che ci conducono dall’epoca romana con l’Acquedotto presente in Frazione Urbiano (recentemente restaurato), ai resti della Fortificazione del Pampalù risalente al finire del XIX secolo, passando per i numerosi affreschi presenti sul territorio risalenti al XV ed al XVII secolo e per i ruderi della Casaforte presente in Frazione Trinità, simbolo del Comune.
Il Comune di Mompantero è infatti strettamente legato alle vicende della Resistenza. Tra tutti gli avvenimenti, è sicuramente da ricordare la battaglia svoltasi presso la borgata delle Grange Sevine il 26/08/1944 tra la Divisione partigiana “Stellina”, capeggiata dal Comandante “Aldo Laghi” Giulio Bolaffi ed i nazi-fascisti, per la quale è stato installato un cippo commemorativo a quota 1.960 m.
Mompantero offre escursioni che portano, oltre alla vetta del Rocciamelone (con la statua della Madonna della neve, collocata sulla cima dagli Alpini), anche ai Rifugi del truc, di Ca’ d’Asti e de La Riposa; si può percorrere un tratto del Sentiero dei Monaci che, partendo da Susa tocca Giaglione, Novalesa, Mompantero per arrivare a Foresto-Bussoleno; si possono raggiungere gli alpeggi dell’Arcella, di Costa Rossa, di Pra Riondetto, del Tour e di Grange Vottero o ammirare quel che resta dei numerosi affreschi di carattere popolare che dal XVII secolo sono arrivati fino a noi su piloni, case e cappelle delle borgate di Mompantero.